Quasi tutte le poesie della piccola raccolta dedicata a Rina, in memoria dei miei nonni, quello materno, toscano, quella paterna, calabrese, sono le poesie di me da piccina. Di me piccola. Un antefatto. Di me lirica, del mio anelito ancora a rincuorarsi con la poesia, a cercare attraverso la poesia una pacificazione con la morte, che però, già ne Il sogno di Donna Titina, viene a perdersi nel tumulto del teatro e della prosa. E così, la piccola lirica consolatoria, con la sua abnorme innocenza, che qui si diceva, è poi diventata il sottofondo spettrale della mia poesia successiva, quasi invisibile, ma che continua, impercettibilmente, a emettere grida.
Rosaria Lo Russo (Firenze, 1964) è poeta, lettrice-performer, traduttrice, saggista, voce recitante, attrice e insegna letteratura e lettura di poesia ad alta voce a Firenze, dove vive e lavora.
Si occupa di poesia e di teatro e dei rapporti fra le due arti, di drammaturgia, letteratura teatrale e letteratura comparata moderne e contemporanee.
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