...quattro filari, il merlot, viti vecchie ormai, sarebbe anche ora di rinnovarle, ma in fondo producono ancora bene... non tutti i vecchi sono inutili!
Con la famiglia dei Baldas si ripercorrono gli anni che dalla Grande Guerra portano alla modernità, quando si abbandona la campagna e i valori tradizionali soccombono. Un ramo della stirpe, tuttavia, tra vicende tragiche, dolorose e sentimentali preserva un sentire che, senza negare il valore dei tempi nuovi, continua a riconoscere nella terra l’impronta del sacro che rinnova la vita.
È la vigna, lentamente estesa e arricchita, sognata e difesa, che assume il valore concreto e simbolico di questa continuità, cui si aggancia la nuova generazione e riscatta chi non ne aveva compreso il valore perdendo gli anni migliori all’inseguimento di miraggi.
“Livio Comuzzi è nato nel 1946 in un paese della pianura friulana dove tutt’ora risiede. Durante l’infanzia e l’adolescenza ha vissuto la trasformazione dei paesi e delle comunità rurali. La sua professione, legata alla conoscenza del territorio, gli ha permesso di osservare e indagare ulteriormente il mondo contadino i modi con cui la cultura dominante se ne è appropriata, gli aspetti concreti e quelli romantici. Da tempo racconta scrivendo e dipingendo.
Ha pubblicato per Battello stampatore I SORÊI.”
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